Stile da Cani

Parassitosi Intestinale dei cani: Scopriamo cos’è

La parassitosi nei cani cos’è e quali rischi comporta?

 

Le verminosi intestinali sono infestazioni parassitarie abbastanza frequenti nei nostri animali domestici. Non rappresentano un problema esclusivo dei cuccioli, infatti, anche gli adulti possono infestarsi durante il corso della loro vita.

Le conseguenze dell’infestazione sono più o meno serie a seconda dell’età dell’animale, dalla gravità dell’infestazione e, infine, dallo stato immunitario e dalle condizioni cliniche del soggetto.

Trattare le parassitosi è importante non solo per la salute dall’animale ma anche per la salute dell’uomo poiché alcuni di questi parassiti possono infestare anche l’uomo e costituiscono, quindi, delle zoonosi.

Bisogna tenere presente che alcune infestazioni possono essere silenti, in altri casi, invece, può essere presente grave sintomatologia gastroenterica e persino risentimento generale.

Cosa provoca la parassitosi intestinale

I principali vermi che possono causare parassitosi intestinale sono:

Ascaridi :
gli ascaridi sono nematodi intestinali presenti in tutto il mondo e possono infestare sia il cane (Toxocara canis) che il gatto (Toxocara cati).

I parassiti adulti vivono e colonizzano l’intestino, le uova vengono rilasciate con le feci nell’ambiente dove possono sopravvivere per un lungo periodo.

Se l’infestazione è massiva e si manifesta nei cuccioli possono essere eliminati con le feci anche i parassiti adulti, visibili ad occhio nudo.

Difficilmente cani e gatti adulti manifestano sintomi.

Bisogna considerare che questi parassiti possono infestare anche l’uomo (zoonosi), in particolar modo anziani, bambini e soggetti immunodepressi.

È consigliabile, quindi:

Effettuare un esame coprologico delle feci dei cuccioli a partire dal 14° giorno di età.
In caso di positività effettuare dei trattamenti con antiparassitario idoneo.

Per quanto riguarda gli adulti, considerando il fatto che i cani adulti spesso sono asintomatici, è consigliabile effettuare un esame coprologico almeno un paio di volte l’anno (la frequenza varia a seconda del tipo di vita e delle abitudini dell’animale).

Ancilostomi
Anche questo tipo di parassiti si localizzano a livello intestinale e possono infestare l’uomo.

La loro caratteristica è quella di aderire alla mucosa intestinale dell’ospite cibandosi di sangue.

Tricuridi
I tricuridi si localizzano a livello intestinale e si alimentano di sangue e fluidi organici. Appartiene a questo gruppo Trichuris vulpis.

Questo tipo di vermi non è in grado di infestare l’uomo.

Echinoccosi
L’Echinococcus granulosus è responsabile della idatidosi cistica una malattia dell’uomo che si verifica quando questo assume accidentalmente, per via alimentare, uova eliminate dai cani. Anche questa parassitosi dunque, è una zoonosi.

I cani si infestano assumendo visceri e carni poco cotte di animali quali suini, ovini, equini e bovini infestati.

Giardia
Giardia Lamblia è un protozoo capace di infestare sia cani che uomo.

Negli adulti o negli animali in ottime condizioni di salute di solito è asintomatica, mentre nei cuccioli o nei soggetti immunodepressi possiamo avere sintomi che variano da presenza di feci diarroiche con muco e sangue, dimagrimento, letargia, dolori addominali e crampi.

Coccidi
La coccidiosi intestinale è una infestazione del tratto inestinale causata da parassiti monocellulari che possono causare sintomi da lievi a moderati.

Alcune specie di coccidi possono infestare potenzialmente anche l’uomo e costituiscono, quindi, una zoonosi.

Dypilidium Caninum
Conosciuto come tenia cucumarina. Gli animali si infestano ingerendo pulci (l’ospite intermedio) contenenti le oncosfere (larve della tenia).

Conseguenze della parassitosi intestinale nell’uomo

Anche l’uomo può accidentalmente ingerire l’ospite intermedio e infettarsi.

Considerando la frequente presenza di questi parassiti negli ambienti è consigliabile effettuare trattamenti antiparassitari regolari.

La via con la quale i parassiti riescono a raggiungere l’intestino dei cani varia a seconda del parassita e del suo ciclo vitale.

Le principali vie sono:

  • Per via orale attraverso l’ingestione di uova o larve direttamente dall’ambiente, per ingestione di frattaglie, carni crude o poco cotte provenienti da animali infetti;
  • per via transplacentare o attraverso il latte materno;
  • per penetrazione attraverso la cute.

La sintomatologia della parassitosi intestinale

Anche la sintomatologia varia a seconda del parassita.

Gli animali possono presentare diarrea, vomito, malassorbimento, dimagrimento e perdita di peso, occlusione intestinale.

Negli adulti, l’infestazione è quasi mai sintomatica, a differenza dei cuccioli.

È consigliato effettuare un esame coprologico ed eventuale successivo trattamento antiparassitario prima dell’accoppiamento previsto e dopo il parto.

È doveroso effettuare diversi esami coprologici delle feci dei cuccioli a partire da 15 giorni di età e, in caso di positività, trattare contemporaneamente sia la madre che i cuccioli.

Per quanto riguarda i cuccioli, è consigliato effettuare un esame coprologico prima della somministrazione di ogni dose vaccinale prevista dalla profilassi stabilita dal medico veterinario.

La diagnosi viene effettuata attraverso l’anamnesi, la valutazione dei sintomi e sicuramente attraverso l’esame coprologico che permette di individuare la presenza di uova o larve.

Considerando che, in molti casi, la sintomatologia non è presente, le linee guida del Consiglio Europeo contro i parassiti degli animali domestici consigliano di effettuare, come già accennato, controlli periodici e trattamenti antiparassitari preventivi per tutta la vita dell’animale.

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Dott.ssa Federica Pesce, DVM, Spec. Malattie Infettive, profilassi e polizia veterinaria, Dipl. SIUMB Ecografia dei piccoli animali

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